public/

“Dialetto Pop” tra cultura e leggenda

Ha suscitato grande interesse il convegno “Dialetto Pop”, ultimo progetto del Centro Studi sui dialetti Apulo-Baresi. Come preannunciato in conferenza stampa, si è trattato di un lavoro propedeutico alla costituzione di un team di ricercatori, composto da esperti linguisti o semplici appassionati del circondario, con l'idea del recupero delle potenzialità socio-culturali insite nel dialetto. L’obiettivo è partecipare agli appuntamenti previsti per il prossimo 2019 a Matera “Capitale della Cultura Europea”. Non a caso all’evento di sabato 16 aprile, organizzato presso la sala convegni di via Pio XII, hanno partecipato il sindaco Domenico Nisi e il senatore Piero Liuzzi, pronti a seguire l’iniziativa. La serata si è aperta con la proiezione di un video, realizzato da Luca Curci, che ha raccolto testimonianze su espressioni e modi di dire locali.

Alcuni spezzoni del filmato, circolavano già da qualche giorno sui social, acuendo l’interesse per il lavoro e strappando qualche sorriso agli internauti, chiamati a riflettere sulla vastità di suoni e accentazioni che distinguono dialetti, pur facenti capo ad una stessa regione linguistica. A seguire l’intervento di Giovanni Laera incentrato sulla singolarità di alcuni zoonimi, una vera e propria fonte di arricchimento per il dialetto e ulteriore prova del rapporto ancestrale e imprescindibile che lega uomo e animale.

Sulla cultura folk-popolare, è intervenuta invece Caterina Ivone, autrice di una ricerca sulle canzoni che hanno fatto la storia di Castellana Grotte, suo comune di appartenenza. Nella circostanza sono stati ascoltati alcuni canti, intonati con piacere da anziani del luogo; la circostanza ha permesso di individuare delle affinità fonetico-sintattiche che non possono che ricondursi ad un unico ceppo linguistico, o koinè, in questo caso rappresentato dal “dialetto barese”.

I canti sono legati all’identità degli esseri umani” ha asserito la Ivone “proseguire nello studio degli stessi, significa indagare sulla natura dell’uomo e su questo, c’è ancora tanto da scoprire”.

Maria Semeraro, già ospite del Centro Studi e impegnata nella ricerca di nomi di antichi mestieri indissolubilmente connessi con quelli di chi li esercitava: “u cundist”, “u furnaridd”, “u vastas” ha elogiato il Centro Studi per il grande interesse profuso nei lavori di ricerca. Tra credenze e saggezza popolare, si è invece articolato l’intervento di Paolo Vinella. In particolare, al centro della sua relazione le caratteristiche della “medicina magica”, spunto di riflessione per un’opera di Antonio Carusio. Infine Mario Gabriele ha indagato sulla figura del diavolo nella cultura popolare, partendo da antiche leggende nocesi.

I relatori hanno tenuto alta l’attenzione sino a fine convegno, lasciando a margine, ampio spazio per considerazioni e curiosità del pubblico.

Info notizia

Altre di cultura

07 maggio 2024

Salomone presenta il suo libro a Dimora Intini

26 aprile 2024

Di NOTE e DI LUOGHI- Concerti di Primavera a NOCI

18 aprile 2024

I bambini della scuola primaria “Cappuccini” in biblioteca con i genitori

Commenta questa notizia